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EQUIPE 10 CHILD'S VISION SCREENING

    SOCIETE D’OPTOMETRIE       D’EUROPE

Equipe 10  

CHILD VISION 

  SCREENING  ©

PREMESSA

Solo nelle ultime decadi, grazie alle intuizioni ed alle ricerche di scienziati quali Syle, Harmon, Delacado, Gesell, Skeffington ed altri, lo studio e la comprensione del processo visivo ha superato l’impasse alle quali le tradizionali dottrine organismiche lo avevano costretto.

All’approccio strutturale ed anatomico è andato man mano sostituendosi l’approccio funzionale ed operazionaleAlle vecchie teorie fondate sull’occhio schematico, sull’occhio “macchina fotografica” considerato quasi come un entità a se stante ed avulsa dal generale funzionamento dell’organismo, si sono sostituiti i concetti e i postulati della moderna: Optometria Behavioristica.

Agli occhi e alla vista é stato restituito nella considerzione degli Optometristi, il loro reale valore di struttura di supporto e di modalità di quel complesso fenomeno che é la Visione.

La Visione, fenomeno attraverso il quale l’individuo integra i messaggi di origine fotonica captati dagli occhi, con tutte le altre informazioni, innate ma sopratutto acquisite attraverso tutti i sistemi affettori, per trarne un significato, implica tutte le modalità motrici e sensorie ivi comprese la postura e l’equilibrio. 

Sir Duke Elder, nella sezione del suo libro sull’evoluzione, (1) scriveva:

....noi cominciamo con una goccia di protoplasma vivente del quale non comprendiamo le reazioni e finiamo per perderci nell’intricata e delicata struttura dell’occhio e nelle complica-zioni dei miliardi di cellule del cervello umano...........

e se, come dobbiamo ammettere, il comportamento dell’uomo e il suo contatto con il mondo esterno avven-gono tramite i suoi sensi, che cosa esiste di più fondamentale dello studio di questi sensi ?. 

Più di ogni altro la Visione determina la sua intelligenza, la sua regola di condotta.

E’ questa facoltà giuoca il ruolo preponderante nell’assicurargli la destrezza fisica, la superiorità intellettuale.

Noi uomini siamo in effetti delle creature altamente visuali.

 A detta dei paleontologi e degli antropologi la Visione é il fattore dominante dell’evoluzione del vivente.

 Vedere, possiamo dire che tutta la vita sia lì.Ecco perché, senza alcun dubbio, la storia del mondo vivente si rifà all’elaborazione di occhi sempre più perfetti. La perfezione di un animale, la supremazia dell’essere pensante,non si misurano forse dalla penetrazione e dal potere sintetico del suo sguardo ?. (P.Teilhard de Cardin)  (2)

Secondo alcune statistiche la visione sarà in causa dal 38% al 50% di tutta l’attività psicologica dell’umano. 

Secondo altre, l’85% dell’attività psicologica umana sarà direttamente o indirettamente legata al funzionamento del sistema visivo.

La Visione é il mezzo principale attraverso il quale l’uomo stabilisce una comunicazione con il mondo che lo circonda. Dall’esattezza e dalla facilità con la quale questa comunicazione si stabilisce dipende il benessere, l’efficacia e l’adattamento dell’organismo tenuto conto dell’intelligenza e del temperamento di ognuno.

 Viviamo in una civiltà simbolica nella quale la lettura è la principale fonte d’informazione.

L’insegnamento scolastico ha per primo obbiettivo l’insegnare a leggere. Dopo che il bambino avrà imparato a leggere, dovrà, per tutto il resto della sua vita, leggere per imparare.

La lettura cesserà quindi di essere un obbiettivo ma diverrà un mezzo per raggiungere lo scopo dell’insegnamento: la trasmissione delle conoscenze.

La Visione é il fattore dominante nella lettura e quindi il veicolo principale di apprendimento.

Senza l’adatta operatività funzionale e strutturale del processo visivo, così come esso agisce con l’insieme del sistema d’azione corporale, l’individuo non può raggiungere il suo optimum di livello di intelligenza biologica.

Senza le azioni e le integrazioni di alto livello sopra accennate, il bambino in sviluppo avrà difficoltà ad attribuire significato ai simboli visivi  e conseguentemente potrà avere difficoltà ad imparare a leggere.

Anche da un punto di vista più basico, la Visione è lo strumento che mette in grado ciascun individuo di sviluppare un alto grado di consapevolezza tale da trascendere i limiti strutturali e meccanici del corpo.

Henry Bergson, acutamente notò:

le linee nitide esterne che noi vediamo in un oggetto e che gli danno la sua individualità, sono soltanto il disegno di un certo tipo di INFLUENZA che noi possiamo esercitare su di un certo punto nello spazio; è il piano delle nostre eventuali azioni che viene rinviato ai nostri occhi, come visto in uno specchio, quando vediamo le superfici e i bordi delle cose. (3)

La Visione, in questi termini, comprende non soltanto la percezione di un mondo spaziale, ma anche la percezione di un mondo di intenti e significati, dove l’agire e il vedere sono inseparabili.

La Visione é un processo d’identificazione e quando un bambino in sviluppo impara a distinguere le differenze fra le cose, la sua consapevolezza del mondo che lo circonda, diviene sempre più differenziata.

VISIONE E INTELLIGENZA

Il fattore “INTELLIGENZA” é stato considerato dalla psicologia  come il massimo potenziale dell’organismo per l’esecuzione intellettuale.

Woodward (4) definisce l’intelligenza come “ Intelletto messo in uso”.

Langer (5) mostra la sua dipendenza dal processo integrativo quando dice:

“.....la capacità della mente di assimilare registrare, riprodurre e collegare le esperienze l’una all’altra....”

In sostanza quindi, provando a determinare ciò che viene chiamato “intelligenza”, si possono semplicemente misurare le funzioni integrative così come riflesse nelle abilità intellettuali, concettuali e cognitive.

Ciò che si misura é quindi una

“Esecuzione intellettuale motrice” o anche la finale espressione motrice behavioristica della “Capacità globale dell’individuo di agire completamente, di pensare razionalmente e di trattare con efficacia il suo ambiente”, così come dice con tanta esattezza Wechsler (6).

Tuttavia, sia l’esecuzione visuo-motrice che l’esecuzione intellettuale-motrice sono soltanto osservazioni, misure e riflessi delle azioni dei processi integrativi all’interno del sistema nervoso centrale dato che esse interessano tanto i patterns behavioristici visivi che intellettuali.

Si tratta di un processo che inizia con scariche elettriche provenienti dagli elementi sensori (gli inputs “codificati”) e trasmesse al cervello per essere sondate, filtrate, selezionate, decodificate, sopresse, immaganizzate, coordinate con le passate o correnti esperienze e modificate tramite i meccanismi di feedback.

Il risultato é un attivazione  delle aree motrici che costituiscono le risposte osservabili (outputs) che vengono misurate e qualificate tramite i test di esecuzione.

L’importanza della Visione in questo totale processo è rilevata assai chiaramente da Kephart (7) quando diche che:

“La visione è il nostro recettore sensorio più efficente. Essa ci da un maggior numero di informazioni inerenti una più vasta area spaziale di quanto ci dia qualsiasi altra modalità sensoria. 

Per questa ragione, psicologicamente, tendiamo a costruire i nostri concetti del mondo e le relazioni della forma che costitiscono tali concetti in termini di sensazioni visive come nucleo”.

RESPONSABILITA DELLA SOCIETA’

I Governi non cessano di predicare il valore dell’istruzione.Dall’avvento dell’istruzione obbligatoria, la Società si é impegnata nella doppia via dei diritti e dei doveri in materia di educazione.

La Società ha quindi il dovere di vigilare affinché si istaurino le condizioni psico-fisiologiche e mesologiche che assicurino il miglior apprendimento scolastico e di conseguenza il migliore e più facile inserimento nella vita produttiva. 

La Società dovrebbe quindi provvedere ai servizi più adatti per preparare nel migliore dei modi il potenziale umano costituito dai giovani favorendo la valutazione delle capacità  primarie implicate nell’apprendimento socio-culturale.

Essa dovrebbe egualmente favorire l’educazione e la rieducazione delle capacità ove il grado di mauturità o i vizi di apprendimento non permettano di far fronte nel modo più efficace alle esigenze dell’ambiente e del periodo scolastico.

“La visione può aprire le porte ad una miglior comprensione della natura delle necessità e dei bisogni di ciascun bambino”.

Mantenergli una buona visione va ben oltre un semplice “ esame della vista” o la correzione dei vizi di rifrazione. 

 L’acutezza visiva non è che uno degli aspetti della visione. 

 Come utilizza i suoi occhi durante tutte le situazioni che possono presentarsi ?. 

Come si adatta ai cambiamenti di fissazione lontano-vicino e viceversa?. 

La visione centrale e quella periferica sono ben equilibrate?. 

L’emmetropizzazione, la binocularizzazione, l’identificazione si sono ben sviluppati e integrati ?.

La prestazione visiva è adegutata alla manipolazione degli oggetti ?. 

Come il comportamento visivo si compara al comportamento generale ?. (8)

La Società ha forse il diritto di classificare gli individui e dirigerli verso un tipo di attività anzichè un altro senza avere loro permesso, a priori, di utilizzare appieno il loro potenziale intellettuale ? 

Gli Optometristi, membri della Società d’Optometria d’Europa, che hanno concepito e messo a punto questo programma denominato:

“EQUIPE 10"

CHILDS VISION SCREENING 

constatato come sia del tutto inesistente, nel nostro Paese, un ageguato e scientificamente avanzato programma di sorveglianza visiva, intendono con questo progetto apportare il loro contributo all’azione tesa a stabilire un efficiente servizio nazionale di sorveglianza visiva, certi di adempiere ad un dovere morale e ad una necessità sociale.

Giuseppe    BIGOTTI

Ugo              FRESCURA

Umberto     GARRA

Renzo          GUALDUCCI

Sergio          BERTI

C.Giuseppe LONGONI

Marco           MENEGAZZI

Riccardo      PERRIS

Armando     RATTARO

Gianni          REHAK       Chairman

BIBLIOGRAFIA

Sir S.Duke-Elder  - System of ophtalmology - Vol. 1  1958

P.Teilhard de Cardin - Je m’explique - 1985

Henry Bergson - Creative evolution - 1944

Robert Woodward - Psycology - 1945

Walter Langer - Psycology and Human Living - 1943

David Wechsler - The meausurement of adult intelligence -1941

Newell Kephart - Visual behavior of the retarded child  - 1958

Arnoldo Gesell, Ilg Bullis - Vision, it’s developement in infant and childs 1949

Les Professeur de l’Istitute de Visiologie - Precis de sourveillance visuelle scolaire 1967

Elliot B.Forrest - A Modern Philosopy of Vision -  1960

Getman G.N.  - How to develop your child intelligence - 1967

Optometric Extension Program - Skeffington A.M. Clinical Optometry 1969

Optometric Extension Program - Child vision care - 1970-1972

Gregory L.R.  - Occhio e cervello - 1966

Harmon D.B. - A dynamic theory of vision - 1958

Getman G.N. - The visuomotor complex in the aquisition of learning skills 1965

Kurt Goldstein - The organism - 1939

Samuel Rensaw - Psycological Optics - 1941

John Money - Reading disorder in Children - 1966

Thouless R.H. - Eye and brain as factor in visual perception - 1938

David K. Berlo - The proces of comunications 1960

Friedemberg H.L. Screening the vision of the preschool childs - 1965

Getman G.N. - Techniques and diagnostic crieria for the optometric care of children’s vision - 1959

Hirsch M. and Wick R. -  Vision fo Children - 1963

Ilg. Frances L. and Ames - School readiness - 1964

Saviz R.A. - Vision screening of the preschool child - 1964

G.C. Longoni - La visione del colore e le sue anomalie - 1971

R.W. Lowry , JR., JR, O.D. HANDBOOK of Diagnostic tests for the developmental Optometrist.

Societè d’Optometrie d’Europe - CONTINUING EDUCATION COURSES IN OPTOMETRY

Dr. Armand R. Bastien - L’esame e il trattamento dello strabismo e dell’ambliopia

Dr. Leturneau - Incidenze psicologiche in Optometria

Dr. L.P. Raymond - Il depistage patologico in Optometria

Dr. Armand R.  Bastien - L’analisi visiva del bambino

Dr. B.E. Vodnoy - L’esame e il trattamento della visione binoculare.

CRITERI DI ACCETTABILITA’ GENERALI E PARTICOLARI DI UNA BATTERIA DI TEST

Affinché una batteria di tests possa offrire le massime garanzie dicredibilità e di affidabilità, deve rispondere ad alcune esigenze fondamentali:

Efficacia

Rendimento (Selezione del 100% dei problemi esistenti e tendenza verso la più efficace prevenzione)

Utilità

Riproducibilità delle condizioni naturali

Ripetibilità

Ogni test, in particolare, deve risponedere ai seguenti criteri di accettabilità:

Validità

Fedeltà

Facilità d’esecuzione

Rapidità d’esecuzione

Risposte univoche

Verbalizzazione ridotta

Ognuno dei test proposti  e l’intera batteria nell’insieme, sono stati selezionati e coordinati al fine di soddisfare i criteri sopraesposti.

BATTERIA DI TEST RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DI UNO SCREENING VISIVO ADEGUATO

A     CASE HISTORY

B     PENCIL AND PAPER TEST

        RIGHT & LEFT 

        COLOUR VISION TEST

C    DOMINANCE

       COVER TEST

      ALTERNATIVE  FIXATIONS

  D     PUPILLARY TESTS

          OCULAR MOTILITY

          VISUO-POSTURAL REFLEX

 

E       VERTICAL PRISM

         RED FILTER

         STEREO TESTS

F      RETINOSCOPY AT FAR

        RETINOSCOPY AT NEAR

G     VISUAL SKILLS (BIOPTOR)

Far point tests  

A)  Vertical Phoria 

B)  Lateral Phoria  

C)  Central Fusion 

D)  Visual  Acuity 

 

Near point tes  

A) Lateral Phoria 

B) Central Fusion    

C) Visual  Acuity

 

EXTERNAL EXAMINATION

OPHTALMOSCOPY

L’intera batteria è suddivisa in otto gruppi di tests con criteri di priorità, complementarietà, consecutività, rapidità e semplicità di esecuzione.

 

PROCEDURA   PRATICA  

DELLO  SCREENING

L’insegnante o l’assistente sociale provvederanno all’intestazione delle cartelle, progressivamente numerate, con i dati anagrafici del soggetto.

Provvederanno altresì alla compilazione della scheda (Allegato 1 ) che viene qui di seguito riprodotta e che costituisce il primo degli allegati ad ogni cartella.

A) CASE HISTORY     Cartella n°. .....

Uso di occhiali

li ha portati         si    no  

li porta                 si    no 

per lontano   

per vicino               

in permanenza       

Perde il segno quando legge    si    no 

Evita il lavoro da vicino            si    no 

Mostra una certa rigidità del corpo quando fissa oggetti distanti    si    no  

Tiene il materiale di lettura più vicino del normale                                        si    no  

 

Muove eccessivamente il capo quando legge                                              si    no  

Mostra scarsa postura quando sta seduto                                                           si    no 

Quando legge  rivela tensioni facciali, corruga la fronte, aggrotta le cilia, ammicca ecessivamente, strabizza gli occhi

(eventualmente sottolineare il o i sintomi) 

Tiene il capo inclinato da una parte          

                                                       si      no 

Accusa mal di testa                    si      no 

Accusa bruciore agli occhi        si     no  

Accusa ecessiva lacrimazione  si     no  

Inclina ecessivamente il capo in avanti                                                                                                                                                      

si   no Mostra tensione durante il lavoro da vicino                                           si    no 

E' sottoposto a terapia farmacologica

                                                       si    no        

In caso positivo quali farmaci assume.........................................................

..........................................................................................................................................

Si prega di annotare, qui di seguito, eventuali particolarità di tipo

sociologico/ambiantale.

Grazie.

..........................................................................................................................................

..........................................................................................................................................

B) PENCIL AND PAPER TEST

 

Fase A: POSTURAL and PLACEMENT ORIENTATION

Materiali:   

1 foglio di carta bianco formati Din A4

1 matita

Procedura:    

Consegnare al soggetto seduto davanti   all’Optometrista il materiale sopra indicato ed   invitarlo a : “fare il proprio nome” e quindi a “fare i   numeri dall1 al 10” (*).

Scopo:       

Valutare il grado di maturità dell’orientamento   posturale  e di centratura nello scrivere.

    mano passiva       punto dove inizia a scrivere     

Age  trends in position of Passive Hand and Place of Writing

(Età tendenziale relativamente alla posizione della mano passiva e del punto dove inizia a scrivere)

Le figure indicano, in anni , l’età comportamentale (behaviour) relativa alla posizione utilizzata da ognuna delle due mani.

(*) Viene utilizzata la dizione “fai il tuo nome” e “fai i numeri da 1 a 10”, anziché: scrivi.....poichè la seconda dizione richiama nozioni e concetti d’ordine che potrebbero nuocere all’affidabilità del test.

B) PENCIL  AND PAPER TEST

Fase B: COPY FORMS

Nota: se nella fase A il soggetto ha scritto il suo nome e i numeri nella parte alta del foglio, può essere usata la stessa facciata per la fase B. In caso contrario si presenterà al soggetto il verso del foglio.

Materiali:     

1 foglio di carta bianco formati Din A4

1 matita

1 serie di cartelli rappresentanti le sette forme geometriche di base.

Procedura: 

L’Optometrista mostra la prima figura, il cerchio  e chiede al soggetto di farne una uguale. Le figure sono quindi presentate mantenedo la sequenza stabilita, una alla volta. Il modello è costantemente tenuto sotto gli occhi del soggetto fino a quando ne ha terminato la riproduzione.

Scopo:

Valutare il grado di sviluppo delle abilità percettivo motrici, della coordinazione visuo-manuale, del controllo grafico

B) PENCIL  AND PAPER TEST

 Fase C: INCOMPLETE MAN

 Materiali: 

1  foglio riproducente l’uomo incompleto (allegato 2)

1  matita

Procedura :  

Consegnare al soggetto il foglio e la matita senza suggerirgli nulla. Se il soggetto inizia a completare il disegno lasciarlo fare. Se, al contrario, chiede informazioni su ciò che ci aspetta da lui, suggerire:

“Questo disegno è stato iniziato e non finito. Lo vuoi completare tu ? “.

Scopo:  Sondare l’esistenza di uno schema corporale adeguato l’efficenza della memoria visiva e la capacità del soggetto di proiettare la propria immagine corporale in ciò che disegna.

 

 

B) RIGHT AND LEFT

Fase A

Materiali: 

nulla

Procedura :

chiedere al soggetto, per esempio, quale si la sua mano destra. Indicare una propria parte del corpo e chiedere al soggetto se si tratta di destra o sinistra.

Scopo:

verificare la lateralità interno del soggetto nel quadro della sua immagine corporale.

Fase B

Materiali: 

due figure di mani aperte con due dita in contatto.

Procedura:

mostrare la prima immagine e chiedere al soggetto quali siano le dita in contatto.

Mostrare la seconda figura e chiedere di fare la stessa cosa con le proprie mani.

Scopo:

verificare la lateralità interna del soggetto nel quadro della sua immagine corporale controllare se è stato o no superato lo stadio dell’immagine riflessa. (the mirror image concept)

B )COLOUR VISION TEST

Materiali:

Colour vision test Plates for the infants by MATSUBARA

Procedura:

sottoporre al soggetto le tavole nella sequenza prevista (dall’ 1 al 10) chiedendo di identificarle.

Annotare le riposte ngli spazi e con i simboli previsti nella tabellapresente nell’allegato 3 e qui sotto riprodotta a titolo esplicativo.

Scopo:

Evidenziare eventuali problemi nella percezione cromatica.

Tabella   O .....lettura possibile

                 X......lettura impossibile

                / ...... lettura insicura

 

 

C) DOMINANZA 

OCCHIO

Materiale:

1 cartoncino di cm. 20x20 con un foro centrale di 2,5 cm  1 tubo di cartone lungo circa 25 cm. e di 4-5 cm. di       diametro.

1 sorgente luminosa a 4-5 mt di distanza dal soggetto all’altezza dei suoi occhi.

Procedura:

Invitare il soggetto a tenere il cartoncino forato con le proprie braccia tese e a centrare la sorgente luminosa   nel foro.

Osservare su quale delle due cornee si forma il riflesso luminoso.

Occludere prima un occhio e poi l’altro      chiedendo se la sorgente luminosa è sempre visibile.

Metodo alternativo:

consegnare al soggetto il tubo e chiedergli di mirare a  mò di cannocchiale la sorgente luminosa.

Osservare quale occhio viene utilizzato.

Scopo:

Determinare quale è l’occhio dominante.

 

MANO

Materiali:

una piccola palla di gomma

Procedura:

Informare il soggetto che gli lanceremo la palla e chiedergli di afferrarla con una mano.

Osservare quale mano utilizza. 

Scopo:

determinare quale é la mano dominante

PIEDE

Materiali:

una palla di gomma

Procedura:

chiedere al soggetto di saltellare su una gamba o invitarlo a dare un calcio alla palla di gomma.

Osservare quale piede utilizza.

Scopo:

determinare il piede dominante.

C)  COVER TEST

Materiali:   

1 occlusore

1 sorgente luminosa posta a 4-5 mt. dal soggetto all’altezza di suoi occhi.

Procedura: 

Invitare il soggetto a fissare la sorgente luminosa e quindi occludere un occhio. Osservare eventuali movimenti dell’ occhio quando viene coperto.

Togliere  l’occlusione ed osservare eventuali movimenti quando viene scoperto.

Ripetere osservando l’occhio non              occluso.

Ripetere la procedura per l’altro occhio.

Scopo :       

Controllare lo stadio di sviluppo della centratura e  scoprire eventuali stati eteroforici o stereotropici.

C) ALTERNATIVE FIXATION

Materiali:

1 quadro di lettere o disegni a distanza    di 4-5 mt dal  soggetto.

1 cartoncino con lettere o disegni. 

Procedura:   

Invitare il soggetto a fissare alternativamente la mira  lontana           e quella vicina ( il cartoncino che gli é stato  precedentemente consegnato).

L’optometrista scandirà il tempo man mano più  velocemente ed osserverà il movimento di convergenza/divergenza che si produrrà.

Scopo:        

Valutazione dello sviluppo della associazione accomodazione-convergenza e in particolare e, in particolare, della funzionalità di quest’ultima. 

D) PUPILLARY TEST

Materali:  1  Stilo-lampada

1  Ottotipo di Snellen ridotto per vicino

1  Occlusore

Fase A     

RIFLESSO FOTOMOTORE DIRETTO

Procedura:   

Coprire un occhio. Illuminare l’altro con la stilo-lamp osservare la contrazione dell’iride.

Ripetere, cambiando l’occlusione per l’altro occhio.

Fase B RIFLESSO CONSENSUALE

Procedura:

Occludere l’occhio in modo che sia possibile osservarlo lateralmente. Illuminare l’occhio non occluso ed osservare la contrazione dell’iride.

Ripetere, cambiando l’occlusione e l’illuminazione per l’altro occhio.

Fase C

RIFLESSO ACCOMODATIVO

Procedura:

Illuminazione normale. Chiedere al soggetto di fissare un punto lontano ed osservare il diametro delle pupille. Consegnargli l’ottotipo per vicino e invitarlo a leggere i caratteri più piccoli. Controllare la contrazione pupillare.Avvicinare ulteriormente l’ottotipo e contrellare l’ulteriore miosi pupillare.

Scopo:

Valutare l’integrità delle vie pupillari

D) OCULAR MOTILITY 

Materiali:

stilo-lampada

Procedura:

Invitare il soggetto a fissare la sorgente di luce tenuta a circa 50 cm. dal piano facciale, all’altezza degli occhi e sull’asse mediano del corpo. 

Muovere la stilo-lampada da destra a sinistra e vicevera e quindi dall’alto in basso e viceversa. Descrivere un cerchio di circa 50 cm. di diametro con il centro pressapoco corrispondente alla radice del naso. Descrivere un otto orizzontale. Invitoare costantemente il soggetto a seguire con lo sguardo la sorgente luminosa.

Scopo:

Valuare lo svuluppo della motilità oculare in particolare per quanto riguarda l’abilità a seguire il bersaglio movimento. Evidenziare eventuali paresi, ritardi o deficenze della muscolatura estrinseca.

D) VISUO-POSTURAL REFLEX (RE.VI.P.)

Materiali:

1 Metro flessibile

1 Tabella di lettura con caratteri o,37 m

1 Stilo-lampada

Procedura:

Misurare la distanza fisiologica operazione (Harmon Distance) la distanza cioé che separa il gomito dalle prime nocche della mano.

Consegnare al soggetto la Tabella di lettura con caratteri 0,37m ed invitarlo a leggere.

Misurare la distanza che separa il piano facciale dalla tabella.

Porre la sorgente luminosa (stilo-lampada) a circa 50 cm. dal piano facciale, all’altezza degli occhi e sull’asse mediano del corpo. 

Chiedere al soggetto di fissare la sorgente di luce. Avvicinarla gradualmente ma costantemente invitando il soggetto a riferire quando  cade in diplopia.

Osservare la convergenza e i riflessi corneali.

Annotare mentalmente il punto di rottura.

Allontanare quindi nuovamente la sorgente di luce (sempre sullo stesso asse) fino a quando il soggetto riferirà di recuperare la fusione (visione singola). 

Annotare le quattro misure.

Scopo:

Studio e valutazione della centratura del sistema d’azione sul piano di congiunzione visuo-manuale.

E) VERTICAL PRISM

Materiali:1 prisma di 10 Dp.

1 cartello posto a 4-5 mt. rappresentante un soggetto di facile identificazione (una mela, una barca ecc.) oppure un cerchietto o un quadratino luminoso.

Procedura:

Entrambi gli occhi aperti

Il soggetto quarda il bersaglio con il capo ben diritto e immobile.

Il prisma è posto, BASE in BASSO prima davanti all’occhio destro e poi all’occhio sinistro.

L’Optometrista chiede al soggetto di riferire quanti

bersagli vede. (mele, barche, ecc.)

Scopo:

Constatare la presenza del 1° grado della fusione

Valutare il grado di sviluppo della binocularità: in particolare la presenza o l’assenza della visione binoculare simultanea.

Evidenziare una eventuale sopressione.

E) RED FILTER

Materiali:

1 Filtro rosso

1 cerchietto o un quadratino luminoso

Procedura:

Entrambi gli occhi sono aperti

Il soggetto quarda il bersaglio con il capo ben diritto e immobile.

Il filtro rosso viene posto prima davanti ad un occhio

poi all’altro.

Si chiede al soggetto di riferire quante immagini vede  e di che colore sono 

Scopo:

Constatare la presenza o l’assenza del 2° grado della fusione.Valutare il grado di sviluppo della binocularità: in particolare la presenza o l’assenza della visione binoculare semplice.

E) STEREO TEST

Materiali:

1 Mosca stereoscopia

1 occhiale polarizzato 

Pocedura:

La mosca è tenuta a 16 inches (40cm) dal viso del soggetto il quale porta gli occhiali polarizzati.

L’optometrista chiede al soggetto di afferrare tra il pollice e l’indice un ala della mosca.

Se il soggetto mostra l’esistenza della stereopsi afferrando l’ala della mosca ad una certa distanza dal piano del test gli si chiede di indicare il cerchietto più

vicono a lui della serie

“ Stereotest Circle”

Se il test si dimostrasse troppo difficile si potrà utilizzare la serie

“Stereotest Animals”.

Scopo:

Constatare la presenza o l’assenza del 3° grado della fusione.

Determinare il grado di integrazione dei campi periferici da vicino. Quantificare l’angolo minimo di stereopsi superato.

RETINOSCOPY AT FAR 

Retinoscopia da lontano 

Materiali: Retinoscopio (Spot o Streak)

Ottotipo per bambini

Phoropter, oppure cassetta di prova e stecche per schiascopia

Procedura:

Invitare il soggetto a fissare l’ottotipo e mantenere sempre viva la sua attenzione ponedogli domande sui paricolari. 

Dopo avere inserito la lente di compensazione procedere alla neuralizzazione di tutti i meridiani. 

Rimuovere la lente di compensazione.

Ripetere per l’altro occhio

Scopo:

Valutazione quantitativa, dal punto di vista diottrico della struttura oculare. Valutazione del processo di identificazione (colore e luminosità del riflesso).

RETINOSCOPY AT NEAR

Retinoscopia da vicino

Materiali: 

Retinoscopio (Spot o Streak)

T di Bastien o simile

Phoropter, oppure cassetta di prova e stecche per schiascopia.

Procedura:

Porre la T e il retinoscopio alla distanza di Harmon

Invitare il soggetto a descrivere i disegni della T

Neutralizzare entrambi gli occhi.

Scopo:

Valutare il processo di focalizzazione per vicino

G ) VISUAL SKILLS

Materiali:

1 Bioptor

Tutti i test della serie G

Serie di carte T-I

Schede Bioptor

VERTICAL PHORIA AT FAR

Procedura :

Piazzare la carta T-I/1 in posizione 0

Chiedere al soggetto:la riga bianca passa attraverso la stella,la croce, il cerchio,o il quadrato ?.

Annotare la risposta.

Scopo:

Evidenziare l’eventuale presenza di iperforia

LATERAL PHORIA AT FAR

Procedura :

Piazzare la carta T-I/2 in posizione 0

Chiedere al soggetto: sotto quale numero si ferma il pennello?.

Annotare la risposta.

Scopo:

Evidenziare e quantificare la presenza di esoforia o di exoforia.

CENTRAL FUSION AT FAR

Procedura :

Piazzare la carta T-I/3 in posizione 0

Chiedere al soggetto: quanti piccoli cubi ci sono: due, tre, o quattro?.

Annotare la risposta.

Scopo:

Valutare la capacità funzionale del soggetto stimolando una ristretta area retinica centrale escludendo qualsiasi stimolo periferico.

VISUAL ACUITY AT FAR

Procedura :

Piazzare la carta T-I/4 in posizione 0

Chiedere al soggetto di identificare le lettere che appaiono nei cartelli posti lungo l’autostrada raffigurata nella carta.In particolare chiedere di identificare le lettere  dei cartelli di sinistra quindi quelli di destra ed, infine, dei cartelli posti al centro.

Annotare la risposta.

Scopo:

Valutare quantitativamente la capacità di risoluzione dell’occhio destro, del sinistro, di entrambi gli occhi contemporaneamente in condizioni di stereopsi.

LATERAL PHORIA AT NEAR

Procedura :

Piazzare la carta T-I/7 in posizione 10

Procedura e scopo del test identici a quelli del Lateral Phoria at Far ma riferiti al punto prossomo.

Annotare la risposta.

CENTRAL FUSION AT NEAR

Procedura:

Piazzare la carta T-I/8 in posizione 10

Chiedere al soggetto di identificare le lettere che appaiono nel disegnato sulla carta. In particolare chiedere di identificare le lettere poste sulla colonna di sinistra, quindi di destra e infine quelle poste nella colonna centrale.

Annotare la risposta.

VISUAL ACUITY AT NEAR

Procedura:

Piazzare la carta T-I/9 in posizione 10

Chiedere al soggetto di identificare le lettere che appaiono nel libro disegnato sulla carta. In particolare chiedere di identificare le lettere poste sulla colonna di sinistra, quindi di destra e infine quelle poste nella colonna centrale.

Annotare la risposta.

Scopo:Valutare quantitativamente la capacità di risoluzione  dell’occhio destro, del sinistro, di entrambi gli occhi contemporaneamente al punto prossimo.

N.B. tutte le risposte ai test della serie Visual Skills saranno annotate negli spazi previsti nella scheda  Allegato 5.

EXTERNAL EXAMINATION

Materiali:

1 lente frontale ingrandente e auto illuminante.

1 oftalmoscopio

Procedure:

L’esaminatore osserva lo stato generale delle strutture oculari esterne ed interne:

Palpebre

Congiuntiva

Sclera

Cornea

Camera anteriore

Iride

Cristallino

Vitreo

Fundus

Scopo:

Depistare i casi che necessitano di essere riferiti ad altri professionisti.

VALUTAZIONE FINALE

IL SOGGETTO NON PRESENTA ALCUN PROBLEMA VISIVO   ☐

IL SOGGETTO NON PRESENTA PROBLEMI VISIVI: ..................................................................

Si consiglia:

uso di occhiali  

per lontano  

per vicino  

a permanenza 

Trattamento visivo  

Copyrights

Riproduzione anche parziale sottoposta a specifica autorizzazione

Marzo 1983 

 

SOCIETE D’OPTOMETRIE D’EUROPE

Proprietà letteraria di

Gianni Rehak Optometrista S.O.E. ©

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